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“VANGELO E CULTURA”
 
(Conversazione radiofonica)
 
 
 
Il Vangelo ci dona la parola di Dio annunciata da Gesù, il Salvatore, il quale sa che l’uomo ha bisogno anzitutto della verità che salva. “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”: la parola di Dio come nutrimento della mente e della vita
Il Verbo si fece carne: la logica della incarnazione spiega l’importanza della Scrittura, come segno dell’accondiscendenza di Dio verso l’uomo: la Parola si fa leggibile nel linguaggio umano e nei segni della scrittura, che dà stabilità ai contenuti e alla trasmissione del messaggio di salvezza. Il Libro è sempre aperto davanti allo sguardo dell’uomo e soprattutto alla sua intelligenza e al suo cuore. La fede apre nuovi orizzonti di verità impensabili : è una rivelazione dell’invisibile e di ciò che è nascosto all’uomo.
 
 
Il vangelo genera cultura
 
Il vangelo ha generato, fin dall’inizio, per chi lo accoglie, un modo nuovo di pensare e di vivere. Ha generato una cultura, quella cristiana che ha attraversato i secoli e che ha dato vita ad una civiltà fondata sulle verità che il vangelo ha portato nel mondo. Gli elementi di questa cultura sono contenuti nel messaggio, come gemme che ornano la corona che sta sul capo dell’uomo che sta al vertice della creazione. C’è il salmo che proclama: “ L’hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato”
La cultura è un sistema – un insieme organico e armonico -  di significati,di atteggiamenti e di valori condivisi, unitamente alle forme simboliche in cui esse si esprimono e si traducono.
                                                                           
Il vangelo, che da compimento all’Antico Testamento, ci parla di Dio, come creatore e Padre, dell’uomo, creato a sua immagine e somiglianza- ciò che dona una dignità inalienabile e irrepetibile a ciascuna persona umana, dell’universo, della bellezza e della varietà infinita degli esseri, della natura affidata alla cura dell’uomo, del senso della vita e della morte, del destino eterno dell’uomo, della capacità di amare, dell’unione tra l’uomo e la donna nel vincolo del matrimonio, che li rende collaboratori di Dio nella trasmissione della vita, del dono della libertà, della fraternità, della giustizia, della pace,. frutto di un rapporto armonioso con Dio, con gli altri uomini, con il creato, della convivenza umana, la cui legge suprema sono i dieci comandamenti che hanno la loro chiave di interpretazione ed il loro compimento nel comandamento nuovo quello dell’amore: amare Dio sopra ogni cosa e amare il prossimo come se stessi. Ci parla del servizio come cifra della vita e categoria che la presiede: “ è più grande colui che serve ed “ Io sono in mezzo a voi come colui che serve” , del rapporto con il denaro e le ricchezze: “ Non potete servire a due padroni”, dell’attenzione ai poveri: “ ogni volta che lo fate ad uno di questi tra i più piccoli, l’avete fatto a me”, dell’autorità come servizio e non come potere, della distinzione tra l’autonomia delle realtà terrestri ed il regno dei cieli : “Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio”. “ Il mio regno non è di questo mondo”
E’ da queste pagine che nasce la gerarchia dei valori, c’è qualcosa che viene prima: il primato di Dio, l’essere prima dell’avere,ecc.
 
  
Accanto al vangelo, il catechismo
 
Il cristiano non ha solo una fede, deve avere anche un pensiero. Vi è uno spiritualismo che inganna perché tradisce l’incarnazione ed il vangelo.
Il catechismo – che significa “istruzione” - accanto alla fede: non dice nulla di un metodo e di una logica, di una esigenza, manifestatasi fin dai tempi apostolici? I libri della comunità : la Didachè (dottrina dei 12 apostoli) , nella Lettera di Barnaba e nella Prima Apologia di Giustino trasmissione viva dei contenuti della fede a coloro che hanno già ricevuto il primo annuncio e lo hanno accolto: presenta non
La spiegazione del vangelo e delle verità della fede, come si armonizzano tra loro. La catechesi non è solo la verità in modo sistematico, ma anche la novità della vita in Cristo.
Le ragioni della fede: una fede pensata. La cultura: organizzare e raggruppare le idee.
Evidenziare e sviluppare le conseguenze culturali della fede: la teologia, l’antropologia, la morale, la politica, ecc.
 
Con una destinazione popolare: la cultura è l’anima di un popolo. I livelli che la riguardano possono essere diversi senza perciò scadere dalla sua dignità: vi è il livello accademico e quello popolare, che hanno linguaggi e destinatari diversi, ma uguali i contenuti, con travasi vicendevoli di sapienza. Il sapere scenda dalla cattedra, senza perdere se stesso.
Non vi è qualcuno che pensa per gli altri , ma deve essere offerta a tutti la possibilità di pensare.
Se ci fosse, in tutti i campi, un’educazione del popolo, tutti starebbero meglio.
 

La fragilità del pensiero indebolisce la vita

 
La fragilità del pensiero può insidiare la vita, che è fatta di problemi concreti, nelle sue scelte, la politica, la convivenza civile e la pastorale : i codici culturali. Con una comunicazione educativa. Da sempre la pastorale ha una valenza culturale, perché la fede stessa ha un legame vitale con le sue espressioni culturali
La piccola navicella del pensiero di molti cristiani è in balia del vento e delle onde.
I cristiani sono muti? La pigrizia intellettuale che non vuole affrontare i problemi che la vita ed il dibattito culturale ci pongono davanti.
I cristiani e la comunità non possono essere assenti, se non con gravissimo danno proprio e della società civile, cui verrebbe meno un apporto culturale ispirato al vangelo, con inevitabile impoverimento spirituale delle coscienze e della pubblica opinione, il cui pesa diventa sempre determinante negli orientamenti e nelle scelte di carattere etico.
“Che Dio oggi non appaia più a molti raggiungibile con la ragione, non dipende dalla irrazionalità della fede, ma dal restringimento della nostra ragione” ( Ratzinger a Milano)
Per dei secoli la fede è stata alla ricerca dell’intelligenza, ora l’intelligenza è alla ricerca della fede.
 
 
Il vangelo ed il giornale: il dibattito culturale
 
Dio parla anche attraverso gli avvenimenti. La storia è un moto senza fine. Gli avvenimenti si susseguono, i problemi cambiano. Vanno studiati perché occorre dare delle risposte adeguate. La cultura trascina la vita sociale; bisogna cogliere le più diverse occasioni per far cultura e l’educazione al vero e al bello e alla libertà.
Il dibattito culturale in atto: laicità, relativismo morale, rapporto tra legge e etica, i diritti umani, la globalizzazione, il rapporto tra culture e religioni diverse, il progresso scientifico e la coscienza umana:: la scienza è entrata nel campo della coscienza.. Tenendo presente che non tutto ciò che si può fare è perciò stesso lecito.
 

Centri culturali cattolici

 
Il Centro culturale è costituito da un gruppo di persone che in modo continuativo e in modo organico si impegnano a riflettere sui problemi oggi emergenti per comprenderne il senso e per offrire il proprio contributo, alla luce della Parola di Dio e dell’insegnamento della chiesa che ne deriva, alla loro soluzione.
 
Considerato che i CCC sono sempre più necessari in una società caratterizzata da un pluralismo culturale e religioso crescente che pone nuovi problemi e nuove prospettive all’azione pastorale della chiesa.
Ritenendo i CCC uno strumento nuovo, dove il rapporto fede e cultura viene promosso mediante il dialogo ed il confronto tra persone e istituzioni diverse, compreso il mondo accademico
Si auspica che i CCC diventino una struttura normale nelle realtà parrocchiali anche riunite tra loro ( vedi “unità pastorali”).
Perciò come in ogni parrocchia c’è un oratorio così sarebbe opportuno che ci fosse un CCC per la formazione di una mentalità cristiana della comunità stessa.
 
Il territorio non è principalmente un luogo geografico, ma un luogo culturale ed un luogo di relazioni; genitori, maestri, professori, uomini della comunicazione
Testimoniare la fede là dove la si vuol escludere.
“ Tutto questo per la nascita di un nuovo umanesimo” (Gaudium et spes, 55).
 
 
 

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