CONTEMPLAZIONE PER IMMAGINI E MELODIE
A CURA DI MONS. LUCIANO BARONIO
Canti allo Spirito Santo
Canti di Ringraziamento
Canti Ambrosiani
Canti per la Messa solenne
Liturgia Bizantina
Che Dio ti benedica
Canti eucaristici
Canti a Maria
Liturgia per i defunti
Canti Pasquali
Inni al sacerdozio
Entre Nous (file MP3)
Concerto Corale Pasqua 2015 (file MP3)
Non piangere se mi ami (file MP3)

Rito Ambrosiano

Un elemento fondamentale del rito e della liturgia ambrosiana è costituito dal canto "ambrosiano". Fu 
Sant'Ambrogio stesso che, per la prima volta in assoluto nella liturgia della Chiesa, introdusse nel 386 l'uso di canti non derivanti dai salmi (gli unici fino ad allora cantati durante le messe).
Questa sua innovazione si diffuse presto anche nelle Chiese di altro rito. 
Ambrogio è stato definito il più musicale dei Padri, in quanto ha personalmente composto testi e musiche dei suoi inni, innovando anche lo stile, grazie all'introduzione della metrica classica al posto di quella libera che era simile alla salmodia ebraica. Scelse per i suoi inni il dimetro giambico e introdusse la antifonia, elemento fondamentale per consentire a tutta la massa di fedeli una maggiore partecipazione al rito, grazie ad un canto collettivo eseguito da un'ala maschile e da un'altra ala composta da donne e bambini. Per agevolare il popolo alla declamazione, Sant'Ambrogio realizzò versetti facili da recitare ed eliminò sia il ruolo del solista sia la presenza dei vocalizzi, rendendo tutto l'insieme più armonico.
Come il canto gregoriano, anche il canto ambrosiano fu naturalmente modificato nel corso dei secoli dalla sua elaborazione da parte di Ambrogio, ma non di meno oggi lo si definisce il più antico corpus musicale occidentale. Per preservare questo patrimonio insostituibile è stato istituito il PIAMS (Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra) consociato con il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma.
I testi liturgici musicali e canori ambrosiani sono contenuti nei volumi "Antiphonale Missarum iuxta ritum Sanctae Ecclesiae Mediolanensis" (1935) e "Liber Vesperalis" (1939) editi dal musicologo benedettino spagnolo Gregorio Maria Suñol.























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