In preparazione
E' sempre Pentecoste
La Pasqua giunge a compimento solo con la Pentecoste che ne é il cinquantesimo giorno, cioè la sua perfezione. L’invio dello Spirito Santo sugli Apostoli, radunati con Maria SS. nel cenacolo, fa nascere la Chiesa - che ne è il suo giorno natalizio - come dallo stesso Spirito nacque Gesù incarnato nel grembo di Maria. Il rapporto dello Spirito Santo con Maria, la Madre, e di carattere sponsale e così profondo da suscitare in Lei la Vita. Per sempre. Di fronte a questo evento cosi grande da essere unico, Maria, dapprima turbata ed incredula non nei riguardi di Dio ma per il fatto che l’Altissimo avesse pensato proprio a Lei, riceve dall’Angelo la parola che tutto spiega: "Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra". Ormai è lo Spirito che agisce in Lei ed essa si abbandona in Dio e con la sua risposta: "Sia fatto di me secondo la tua Parola!" Esprime non solo il suo "Si" all’Incarnazione del Figlio di Dio, ma offre tutta la sua esistenza ai suoi disegni che in quel momento non conosce ancora. Si fida.
Come Maria, così la Chiesa
Maria rappresenta non solo se stessa ma anticipa la Chiesa quale primizia, essendo la prima dei credenti. E come nel Natale è diventata madre del Capo, il Signore Gesù, qui diventa madre del suo corpo mistico. Essa è vera madre della Chiesa, come la proclamò Paolo VI durante il Concilio Vaticano II, non certo inventando un nuovo titolo da aggiungere ai molti con la quale la Chiesa la onora, ma additando a tutto il popolo di Dio, secondo l’antica espressione dei Padri dei primi secoli, la madre ed il modello cui guardare con amore e con gioia. E come Maria rappresenta la Chiesa, cosi la Chiesa è chiamata ad essere come Maria. Lo è per opera di Dio che ne ha fatto la sposa dello Spirito Santo per la cui potenza genera continuamente figli mediante il Sacramento del battesimo e li alimenta con il pane della Parola e quello dell’eucarestia.
La chiesa come Maria deve dire: "Sia fatto di me secondo la Tua Parola! La sua e non la nostra, i suoi disegni e non i nostri, le sue vie e non le nostre. Si tratta di conoscerle e di accoglierle. Non è Dio a collaborare con noi, ma noi a collaborare con Lui, che ci eleva e ci salva chiamandoci a lavorare nella sua vigna.
“Egli ha guardato all’umiltà della sua serva". E’ la sua gloria e non la nostra, che va cercata, anche quella che può derivare dal bene che si compie, del quale la prima fonte è sempre Lui. "Senza di me non potete fare nulla", disse Gesù. "Senza la tua forza - fa eco la bellissima sequenza allo Spirito Santo - nulla e nell’uomo, nulla senza colpa". Maria disse: "Ecco la serva del Signore". Dunque la serva che comprende e che attua ciò che le viene chiesto. Servo é stato Cristo, serva Maria, serva la Chiesa, con umiltà e gioia. Senza nulla chiedere per sé, se non quello di essere capace di compiere la divina volontà e di amare.
E ’ sempre Pentecoste
"Lo Spirito Santo - disse Gesù agli Apostoli - che il Padre manderà nel mio nome rimarrà con voi per sempre! Lo Spirito di verità che procede dal Padre". Egli conduce la Chiesa sulla via del Vangelo, Egli la unifica, Egli la sostiene in ciascuno dei suoi membri, Egli la sorregge e la consola nelle prove, Egli la santifica nei Sacramenti, Egli la conduce alla patria del cielo. Senza di lui tutto può essere svisato o frainteso, con Lui tutto viene compreso, come bene recita questo testo.
”Senza lo Spirito Santo:
Dio é lontano,
il Cristo resta nel passato,
il Vangelo é lettera morta,
la Chiesa una semplice organizzazione,
l'autorità una dominazione,
la missione una propaganda,
il culto un’evocazione,
l’agire cristiano una morale da schiavi.
Ma, con lo Spirito Santo:
il cosmo è sollevato e geme nel parto del regno,
l’uomo lotta contro la carne,
il Cristo è presente,
il Vangelo è potenza di vita,
la Chiesa segno di comunione trinitaria,
l’autorità servizio,
la missione una Pentecoste,
la liturgia memoriale e anticipazione del cielo".
L’invocazione nostra deve essere perenne. Vieni padre dei poveri, vieni datore dei doni, vieni luce dei cuori!" Tutti ne abbiamo bisogno, in ogni momento. Questa antichissima e bellissima preghiera detta propriamente sequenza allo Spirito Santo, in forma di poesia ci svela le prerogative dell’azione multiforme dello Spirito Santo in noi e nella Chiesa, in ogni tempo che tutti dovremmo gustare e averla a memoria.
"Manda il fuoco del tuo Spirito
sulle parole degli uomini
sui silenzi degli uomini.
Manda il tuo fuoco sui linguaggi
degli uomini, sui canti degli uomini
Manda il tuo Spirito sulle città
degli uomini. Amen.
Questa sia la comune invocazione, questa la comune sorgente della consolazione, questa la certezza della compagnia di Dio. |