MONS. LORENZO BIANCHI
Missionario per 46 anni in Cina
Vescovo di Hong-Kong
Confessore della fede: soffrì
persecuzione e carcere per il nome di Cristo
Note biografiche
Nacque e fu battezzato a Corteno (Brescia) il 1° aprile 1899. Dal seminario di Brescia dove - compiuto il servizio militare – rimase fino al termine del 2° anno di teologia, entrò, nel 1920, nel Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME) di Milano e venne ordinato sacerdote il 22 settembre 1922.
Partì per la Cina il 29 luglio 1923. Destinato alla diocesi di Hong-Kong fu assegnato alla missione di Hoifung, all’interno della Cina. Nel 1925 e nel 1927 fu arrestato dai comunisti e in seguito liberato. Durante la guerra giapponese, costretto a lasciare la missione per il concentramento, si dedico particolarmente alla formazione del clero indigeno nel Seminario di Mooiyen dove insegnò filosofia. Superiore regionale per le missioni della Cina dal 1947, il 10 marzo 1949 venne eletto vescovo coadiutore di Hong-Kong con il diritto di successione e il 9 ottobre dello stesso anno fu consacrato nella cattedrale di Hong-Kong.
Appena consacrato ritornò all’interno della Cina per essere solidale con i missionari ed i cristiani di fronte alla persecuzione in atto dopo la presa del potere da parte dei comunisti nel Sud della Cina. Il giovedì santo 1951 fu fatto prigioniero con altri missionari. Alla morte di Mons. Valtorta divenne - il 3 settembre 1951 - vescovo ordinario mentre era ancora in carcere. Il 17 ottobre 1952 inaspettatamente fu espulso dalla Cina e fece il suo “ingresso” come Vescovo della città di Hong-Kong, dove si adoperò con grande coraggio all’opera dell’evangelizzazione e alle opere sociali a favore soprattutto dei profughi ce avevano invaso la città. Nel 1954, dopo 33 anni di vita missionaria ininterrotta, venne per la prima in Italia. Compì viaggi pastorali presso le chiese degli Stati Uniti (1955) e della Germania (1959-1962-1968) per far conoscere la grave situazione sociale di Hong-Kong diventata metropoli cosmopolita e domandare aiuto soprattutto per i profughi.
Partecipò a tutte le sessioni del Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965). Nel maggio 1968 presentò, anzitempo, le dimissioni a Paolo VI desiderando che un vescovo cinese assumesse il governo della diocesi.
Il 14 agosto 1969 lasciò la diocesi dove, su invito del successore Francis Hsu, ritornò per un breve periodo in occasione della storica visita pastorale di Paolo VI (4 dicembre 1970). Dal 1969 visse in Italia presso la comunità del PIME a Genova prima e a Lecco poi.
Morì a Brescia, circondato dall’affetto dei suoi cari, il 13 febbraio 1983 Capodanno cinese. Celebrati i funerali nella cattedrale di Brescia, nella chiesa parrocchiale di Corteno Golgi e presso la comunità dei missionari del Pime a Lecco con la partecipazione del Vescovo di Hong-Kong, Mons. John Baptist WU, fu sepolto - per sua espressa volontà – nel cimitero di Villa Grugana di Calco (Como) dove riposano i missionari dell’Istituto.
Dal saluto alla diocesi di Hong-Kong il 14 aprile 1969
“Amici carissimi se in qualche cosa ho sbagliato vi domando perdono e se in qualche cosa sono stato utile, ringraziate Dio. In qualunque posto io sarò, voi, con tutto il popolo cinese che è mio popolo, mi sarete sempre vicinissimi, mi avrete sempre come vostro servo e ministro, un vecchio uomo che benedirà e pregherà per voi”.
Dagli scritti personali
“Il Cristianesimo non é la religione dei falliti che mancano di coraggio o di ottimismo per agire, ma di uomini impegnati che lottano per conquistare la corona, che corrono nello stadio per riportare il premio. L’arena è la vita di ogni giorno, é la nostra via verso la meta”.
TESTIMONIANZE
Il "nostro" Vescovo ci ha lasciato in pace... E’ piaciuto a lui lasciare questo mondo il 13 febbraio, Capodanno cinese... Mons. Bianchi era più cinese che italiano: gli é piaciuto scegliere questo giorno per ritornare al Padre. Siamo venuti di corsa per esprimere la nostra pietà filiale; è stato come correre a casa per il funerale di qualcuno dei nostri genitori.
Il "nostro" Vescovo fu l’ultimo ed anche il primo. L’ultimo perché è stato quello che ha passato il governo della diocesi al clero cinese. Ma é stato il primo perché fu Lui a formare il clero cinese e ad ideare e attuare il passaggio. E' stato un grande leader e un buon pastore. In vent’anni, fidandosi dell’aiuto di Dio, ha fatto moltissimo. All’inizio del Suo episcopato c’erano 40.000 cattolici e quando lasciò Hong-Kong i cattolici erano saliti a 250.000, senza parlare delle altre attività pastorali e sociali da lui promosse quali ad esempio le scuole e la charitas diocesana.
La sua guida della diocesi non è finita quando Egli lasciò Hong-Kong, ma continua ancora adesso. Dal ”nostro" Vescovo prendiamo l’esempio: Egli é davanti a noi e con noi per guidarci. Oggi di fronte a Lui lo ringrazio di tutto quanto ha fatto per la chiesa di Hong·Kong e per la Chiesa di Cina. Non esprimo solo condoglianze ma anche congratulazioni. Siamo contenti io ed i preti cinesi di essere qui con voi in questa occasione per esprimere i sentimenti dei cattolici e dei cinesi tutti”.
(dalla omelia di S.E. Mons. John Baptist WU vescovo di Hong-Kong, ai funerali presso la comunità del Pime a Lecco - 17 febbraio 1983).
“Noi siamo onorati di poterGli dare qui nella cattedrale della sua Diocesi di origine, da Lui sempre tanto amata, questo estremo saluto. E siamo lieti di darglielo nell’occasione di una convocazione del clero, del quale resta fulgida gemma incastonata nella tradizione bresciana”.
(dall’omelia di Mons. Luigi Morstabilini vescovo di tenuta nella cattedrale di Brescia il 16 febbraio l983)
“…..un Vescovo che poteva dire con Cristo: "Io sono come uno che serve". ..... Quando lo ricorderemo sarà sempre unito ai suoi cinesi per i quali si é donato con determinazione eroica fino dalla sua giovinezza”.
(dall’Omelia di Mons. Pietro Gazzoli Vescovo ausiare di Brescia e suo condiscepolo, tenuta a Corteno Golgi il 16 febbraio 1983)
“La notizia della morte di Mons. Lorenzo Bianchi che fu Vescovo Hong-Kong mi ha commosso. Lorenzo Bianchi è uno dei grandi protagonisti” della missione ed ha vissuto i tempi eroici della partenza senza previsioni di ritorno della missione povera di mezzi e generosa di sacrifici. Tornò dalla missione dopo aver consegnato la sua chiesa a un vescovo figlio di quella terra...”.
(Card. Carlo Maria Martini Arciv. di Milano)
“Mons. Bianchi ha lasciato un’impronta indelebile di carità nella comunità di Hong-Kong e nel nostro cuore. Il suo impegno sociale e di evangelizzazione è stato di esempio a tutti noi. Ringraziamo Dio per il dono di questa grande vita.
(dichiarazione del Vescovo anglicano Peter Kwong della diocesi di Hong-Kong e Macao)
“Per chi avrà cura di leggere e meditare la sua vita troverà in lui un uomo sempre giovane e ricco di ideali, un missionario entusiasta un Pastore sempre pronto a dare la vita per il suo gregge, modello di vita alla portata di tutti coloro che vogliono vivere lo spirito genuino di un missionario del vangelo. Come vescovo e Pastore ha voluto fare della comunità cristiana di Hong-Kong una chiesa “segno e sacramento di salvezza”, una porta aperta a tutto il Popolo Cinese, specialmente ai più deboli, ai perseguitati e ai rifugiati. Un punto di congiunzione tra l’Oriente e l’Occidente, un luogo di riconciliazione tra la Chiesa in Cina e la Chiesa di Roma”.
(P. Filippo Commissari, Pime già missionario ad Hong-Kong)
“I cinesi danno alla gente dei nomi belli, nomi che hanno un significato augurale. A Mons. Bianchi, appena giunto in missione, questo nome: Pak Hing Kei. Tre ideogrammi che significano bianco/trasparente, straordinario, meraviglioso. Un nome che ha corrisposto alla realtà, perché Mons. Bianchi fu un uomo trasparente che in semplicità ha fatto cose meravigliose”.
(P. Mario Marazzi, Pime già missionario ad Hong-Kong)
“..Partecipo al cordoglio per la scomparsa venerando Mons. Bianchi... Importanza sua missione pastorale continente cinese è e indimenticabile”.
(Sen. Vittorino Colombo, presidente dell’Istituto italo-cinese per gli scambi economici e culturali).
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