SAN VINCENZO DE’ PAOLI
Chi è
Nasce in Francia nel 1581 da famiglia contadina, terzo di sei figli. L’umanità e la dolcezza di lui che tanto colpiscono, gli vengono dal Vangelo, non dal suo carattere "rude e scostante" come egli stesso lo definisce. Ha una gran paura del ridicolo tanto di avere ”vergogna ad andare in città con il padre perché malvestito e un po' claudicante". Temperamento ideale e realista nello stesso tempo, non elabora dottrine, ma apre strade, sulle quali ancora oggi camminano in molti per testimoniare la carità.
Non condivide la società del tempo di Luigi XIII e di Richelieu, ma non si estranea da essa, allo scopo di modificarla dal di dentro, con la forza del Vangelo e con la sua infaticabile opera di liberazione e di promozione del povero.
Contro il commercio dei bambini
L’iconografia lo ritrae solitamente mentre cammina con un bambino sul braccio sinistro e un fanciullo aggrappato alle pieghe delle vesti. Sono decine di migliaia i bambini abbandonati che Vincenzo de' Paoli salva da una morte sicura. Ogni anno, a Parigi, se ne trovano tre o quattrocento lasciati sulle soglie delle chiese dalle madri spaventate o incoscienti. I pochi fanciulli sopravvissuti alla mancanza di affetto, di cure, alla malnutrizione e ai maltrattamenti, vengono venduti per lo più a mendicanti di mestiere, che "rompono loro le braccia e le gambe per impietosire i passanti". Vincenzo de' Paoli sconvolto da tanta infelicità si prodiga per sottrarre alla morte e allo sfruttamento tante creature e crea per esse una opera detta dei trovatelli, che affida alle cure materne di Luisa de Marillac (Santa), non cessando mai di seguirle come un padre, difendendone con forza il diritto ad una vita umana.
A difesa dei carcerati
Il regime assolutista in vigore alla sua epoca rende ancora più dura la condizione già tristissima dei carcerati e dei forzati. Questi, rinchiusi in locali sotterranei, quasi del tutto privi di aria e di luce, immersi nella sporcizia, sono maltrattati in ogni modo. Vincenzo de' Paoli si mette al loro fianco e si impegna a restituire loro anzitutto il sentimento della propria dignità umana, avvilita dal disprezzo comune, dall’oppressione del potere politico e dallo stato di abiezione in cui li ha gettati la ferocia del sistema punitivo del tempo. Egli cerca con essi un rapporto umano ispirato ad amore e fiducia, dedicando intere giornate per ascoltare i loro bisogni materiali e morali, cui risponde con azioni concrete intese a reintegrarli nella considerazione sociale.
Promuovere gli “ultimi” nello società
Il suo modo di porsi in aperto contrasto con la mentalità ed il i costume "borghese" del tempo, e una provocazione che irrita quanti considerano di diritto divino la società divisa in "stati", a seconda della nascita e del censo. La sua azione apre però la strada ad una nuova sensibilità verso i bisognosi che contagia persino l’aristocrazia. E’ un fiorire di iniziative e soprattutto di disponibilità concreta al servizio dei poveri come scelta volontaria e gratuita. Nascono così i gruppi di laici impegnati nell’assistenza agli ultimi, che fanno dell'esercizio della carità la loro missione.
Un amore credibile
S. Vincenzo da i criteri ai quali ispirarsi per testimoniare l’amore cristiano autentico. Ecco alcune sue indicazioni:
”Non si crederà mai in noi se non testimoniamo l'amore”; “il mezzo migliore per comunicare Gesù Cristo agli uomini consiste nel somigliargli e nell’affidargli la possibilità di una nuova incarnazione”.
“Abbiamo il diritto di vivere e di vestirci, tutto il resto appartiene ai poveri".
”Tutto il nostro impegno consiste nel passare dalle parole ai fatti".
“Chi manca alla vita interiore, manca a tutto”.
Così pensa Vincenzo de' Paoli e così vive. Muore nel 1660, senza essersi rassegnato alle disgrazie altrui.
BIBLIOGRAFIA
Bibliotheca Sanctorum, alla voce corrispondente.
Vincenzo de' Paoli, il genio della carità, di Mariette Stork, Cittadella Ed., Assisi
Il servizio dei poveri nell’insegnamento di S. Vincenzo de' Paoli, Ed. Vincenziane, Roma
S. Vincenzo de' Paoli: pagine scelte, di Luigi Mezzadri - Luigi Novo, Ed. Vincenziane, Roma
Il nostro amile servitore Vincenzo de' Paoli, di André Frossard, Ed. Città Nuova, Roma |