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GLI SPOSI CRISTIANI: MINISTERO E TESTIMONIANZA

di S. Giovanni Crisostomo
 
 
 
Accoglienti e ospitali nella carità
 
 
Nella lettera ai Corinti Paolo diceva: “Salutatemi Aquila e Priscilla, con la Chiesa che é in casa loro” (1 Cor 16, 19). E scrivendo su Onesimo dice: Paolo a Filemone e alla cara Appia, e alla chiesa che è in casa tua (Filem, 1, ls). Anche vivendo nel matrimonio é possibile essere esemplari e generosi. Costoro, infatti, vivevano in matrimonio, e risplendevano assai, sebbene la loro professione non fosse affatto illustre: erano fabbricanti di tende. Ma la loro virtù copriva tutto ciò, e li rendeva splendidi più del sole. Non nuoceva loro né il mestiere, né la vita coniugale, ma mostravano veramente l’amore che Cristo ha richiesto: “Nessuno, infatti, ha un amore più grande - ha detto - di colui che da la vita per i suoi amici” (Gv, 15,13). Ed attuarono quello che è il distintivo dei discepoli: presero la croce e lo seguirono. Se fecero questo per Paolo, quanto più per Cristo avrebbero dato prova di coraggio! Ascoltino questo i ricchi e i poveri! Se quelli, che vivevano con il lavoro delle loro mani mostrarono tanta larghezza da rendersi spesso utili alle comunità, che scusa avranno mai i ricchi che disprezzano i poveri? Essi non risparmiarono neppure la propria vita per piacere a Dio, e tu sei tirchio di un po’ di denaro e spesso non badi alla tua anima? O forse che quei coniugi si mostrarono cosi col maestro e non invece con i discepoli? Neppur questo si può dire: anche le comunità dei cristiani provenienti dal paganesimo, dice Paolo, erano loro riconoscenti. Eppur erano giudei, ma avevano una fede tanto sincera che servivano con tutto l’ar1imo anche quelli che erano stati pagani.
 
 
Dalla parola ascoltata alla carità vissuta
 
 
Per due anni ospitarono Paolo: e quei due anni cosa produssero nella loro anima?”Ma che sarà di me” - si dice - che non ho Paolo con me. Se vuoi, hai qualcosa di più grande che loro: non fu infatti la vista di Paolo che produsse ciò in loro, ma le parole di Paolo. Hai Paolo, hai Pietro, hai Giovanni e tutto il coro dei profeti e gli apostoli che discorrono incessantemente con te. Prendi dunque i libri di questi personaggi beati, leggi continuamente i loro scritti e potranno fare di te ciò che fecero di quella moglie di un tendaio. Ma che dico Paolo? Se lo vuoi, hai con te lo stesso Padrone di Paolo: tramite la bocca di Paolo egli stesso ti parla. Inoltre, puoi ottenere ciò anche in un altro modo: qualora tu accolga i fratelli, qualora tu serva quelli che credono in lui.
 
 
Collaboratori nel ministero dell’evangelizzazione
 
Nessuno, inoltre, potrebbe dire che, vivendo in mezzo ai pericoli ed elargendo tanto denaro, non si curassero della predicazione apostolica, perche proprio per questo Paolo li chiama collaboratori e colleghi nella missione. Egli, vaso d’elezione, non esita a chiamar propria collaboratrice una donna; anzi se ne fa un vanto: non bada al sesso, ma riconosce il buon servizio. Guarda il di essi lavoro di predicazione, la corona di martirio, la liberalità, col denaro, l’amore per Paolo, l’affetto per il Cristo, confronta ciò con le sue disposizioni..
Imita e impara come poterono rendersi tali Priscilla e i suoi.
 
(Giovanni Crisostomo, Commento alla lettera ai Romani - 31,3)

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