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Forum  >  LA BEATITUDINE DELLA CARITA’ - S. CLEMENTE I PAPA

LA BEATITUDINE DELLA CARITA’
S. Clemente I Papa
 
 
 
La carità é dono di Dio
 
 
Vedete o carissimi, quanto é grande e meravigliosa la carità e come non si possa esprimere adeguatamente la sua perfezione. Chi è meritevole di trovarsi in essa, se non coloro che Dio ha voluto rendere degni? Preghiamo dunque e chiediamo alla sua misericordia di essere trovati nella carità, liberi da ogni spirito di parte, irreprensibili. Tutte le generazioni da Adamo fino al presente sono passate; coloro invece che per grazia di Dio sono trovati perfetti nella carità, restano, ottengono la dimora riservata ai buoni e saranno manifestati al sopraggiungere del regno di Cristo. Sta scritto infatti: "Entrate nelle vostre stanze, per un momento anche brevissimo, fino a che non sia passata la mia ira e il mio furore. Allora mi ricorderò del giorno favorevole e vi farò sorgere dai vostri sepolcri". (cfr. Is. 26, 20; Ez 37, 12).
 
 
Osserviamo i comandamenti nella concordia della carità
 
 
Beati noi, o carissimi, se praticheremo i comandamenti del Signore, nella concordia della carità, perché per mezzo della carità ci siano rimessi i nostri peccati. E’ scritto infatti ”Beati coloro ai quali
sono state rimesse le colpe e perdonata ogni iniquità. Beato l’uomo a cui Dio non imputa alcun male
e sulla cui bocca non c’é inganno” (cfr. Sal. 31,1). Questa proclamazione di beatitudine riguarda coloro che Dio ha eletto per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. A lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
 
 
Chi é stato causa di divisione lo riconosca
 
 
Imploriamo il perdono di tutto ciò che abbiamo commesso di male a causa dell’insidia del nemico. Coloro che furono istigatori di sollevazione e di dissenso della Chiesa, devono considerare bene quello che ci accomuna nella speranza. Coloro infatti che trascorrono la loro vita nel timore e nella carità preferiscono incorrere essi stessi nei tormenti, piuttosto che vedervi cadere il loro prossimo. Desiderano assai più subire loro stessi il biasimo che compromettere quella concordia cosi bella e santa propria della nostra "tradizione". E’ meglio per l’uomo confessare i suoi peccati, che indurire il suo cuore. Chi dunque tra voi é nobile di cuore, misericordioso, pieno di carità?
Dica allora: Se per causa mia sono sorte animosità, ribellioni, discordie e divisioni, parto, me ne vado dovunque vorrete e farò quello che la comunità mi ingiungerà purché il gregge di Cristo viva in pace con i presbiteri legittimamente stabiliti. Chi farà questo si guadagnerà grande gloria in Cristo e ogni uomo lo accoglierà. “Del Signore infatti e la terra e quanto essa contiene” (Sal. 24, 1).
Questo fanno e faranno quelli che conducono una vita divina, di cui mai avranno a pentirsi.
 
(Dalla Lettera ai Corinzi” di San Clemente l, papa; cap. 50,1 - 51,3 - 55, 14 Funk 1, 125-127-129)

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