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Forum  >  LA DIGNITA' DELLA DONNA, OGGI - "MULIERIS DIGNITATEM" GIOVANNI PAOLO II

La dignità della donna, oggi
 
 
L’”ordine dell’amore", che è ordine di giustizia
e di carità, decide della dignità della donna
 
Sul fondamento del disegno eterno di Dio, la donna é colei in cui l’ordine dell'amore nel mondo creato delle persone trova un terreno per la sua prima radice. L’ordine dell’amore appartiene alla vita intima di Dio stesso, alla vita trinitaria: la dignità della donna viene misurata dall’ordine dell’amore, che è essenzialmente ordine di giustizia e di carità.
Se non si ricorre a quest’ordine e a questo primato, non si può dare una risposta completa e adeguata all’interrogativo sulla dignità della donna e sulla sua vocazione. Quando diciamo che la donna é colei che riceve amore per amare a sua volta, non intendiamo solo o innanzitutto lo specifico rapporto sponsale del matrimonio. Intendiamo qualcosa di più universale, fondato sul fatto stesso di essere donna nell’insieme delle relazioni interpersonali, che nel modi più diversi strutturano la convivenza e la collaborazione tra le persone, uomini e donne. In questo contesto, ampio e diversificato, la donna rappresenta un valore particolare come persona umana e, nello stesso tempo, come quella persona concreta, per il fatto della sua femminilità. Questo riguarda tutte le dorme e ciascuna di esse. Indipendentemente dal contesto culturale in cui ciascuna si trova e dalle sue caratteristiche spirituali, psichiche e corporali, come, ad esempio, l’età, l’istruzione, la salute, il lavoro, l’essere sposata o nubile.
 

L’apporto della donna alla nascita di una nuova umanità

 
La donna non può ritrovare se stessa se non donando l’amore agli altri. La donna é forte per la consapevolezza dell’affidamento, forte per il fatto che Dio le affida “l’uomo", sempre e comunque,  persino nelle condizioni di discriminazione sociale in cui essa può trovarsi. Questa consapevolezza e questa fondamentale vocazione parlano alla donna della dignità che riceve da Dio stesso e ciò la rende “forte” e consolida la sua vocazione. In questo modo la “donna perfetta” diventa un insostituibile sostegno e una fonte di forza spirituale per gli altri, che percepiscono le grandi energie del suo spirito.
Nella nostra epoca i successi della scienza e della tecnica permettono di raggiungere, in grado finora sconosciuto, un benessere materiale che, mentre favorisce alcuni, conduce altri all’emarginazione. In tal modo, questo progresso unilaterale può comportare anche una graduale scomparsa della sensibilità per l’uomo, perciò che è essenzialmente umano. In questo senso, soprattutto i nostri giorni attendono la manifestazione di quel “genio” della donna che assicuri la sensibilità per l’uomo in ogni circostanza: per il fatto che è uomo! E perché “più grande è la carità”.
 
“Tanti esseri umani attendono l’amore gratuito di un’altra persona”

 
La Chiesa, dunque, rende grazie per tutte le donne e per ciascuna: per le madri, le sorelle, le spose, per le donne consacrate a Dio nella verginità, per le donne dedite ai tanti e tanti esseri umani che attendono l’amore gratuito di un’altra persona; per le donne che vegliano sull’essere umano nella famiglia che è fondamentale segno della comunità umana; per le donne che lavorano professionalmente, donne a volte gravate da una grande responsabilità sociale; per le donne “perfette” e per le donne “deboli”. Esse assumono, insieme con l’uomo, una comune responsabilità per le sorti dell’umanità, secondo le quotidiane necessità e secondo quei destini definitivi che l’mana famiglia ha in Dio stesso, nel seno dell’ineffabile trinità.
La Chiesa ringrazia per tutte le manifestazioni del “genio” femminile apparse nel corso della storia... e per tutte le vittorie che essa deve alla loro fede, speranza, e carità: ringrazia per tutti i fritti della santità femminile.
 
(Dalla Lettera Apostolica “Mulieris Dignitatem” di Giovanni Paolo II – 1988, nn.28-29-30-31)

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